giovedì 14 novembre 2013

Il sanguinaccio o boudin

Il sanguinaccio o boudin

L'utilizzo del sangue di maiale fresco per ottenerne insaccati e' comune un po' in tutta l'Italia.
Ogni zona utilizza nomi diversi per un prodotto, praticamente sempre artigianale, molto simile.

Simile ma mai uguale, e questo e' il "plus" che i prodotti artigianali hanno.
Infatti i prodotti industriali DEVONO essere sempre identici a se stessi, contrariamente ai primi.

Gli insaccati possono provenire dalla carne di diversi animali di allevamento, bovino, oca, capra e selvaggina, cinghiale, cervo, capriolo.
Il maiale è certamente il più utilizzato per la preparazione di sanguinacci.

Le ricette sono sicuramente un po' diverse le une dalle altre sia come ingredienti che come metodi.
Assieme al sangue si utilizza il latte e il pane e qualche percentuale di grasso di maiale.

In alcuni casi è contemplata la presenza di carne di maiale.

Le spezie aggiunte cambiano anche loro molto da zona a zona

  • semi di finocchio
  • finocchio selvatico
  • pepe
  • cacao
  • cioccolato
  • riso
  • pinoli
  • patate
  • vino

Insomma le varianti sono praticamente infinite.

Il sanguinaccio si lessa mettendolo in acqua fredda e portandolo all'ebollizione a fiamma bassa.
La cottura varia dai 20 minuti ai 60 minuti, a seconda delle dimensioni e del tipo.
Se non e' gia' forato, occorre fare dei forellini nella pelle del sanguinaccio.
Questa misura, assieme all'acqua fredda e all'ebollizione leggera, servono ad evitare la rottura del delicato budello nel quale e' insaccato.

La consistenza, alla fine, è generalmente morbida, e il sapore, come taluni classificano "antico", può passare dal dolce al forte.

Personalmente preferisco i sanguinacci dai sapori delicati.

Questa pietanza si mangia con la polenta e si abbina con Vino Rosso Fermo, di medio corpo, in particolare con vini prodotti in Alto Canavese e Valle d'Aosta


Si presentano come dei salsicciotti tendenzialmente scuri.

Metodiche di lavorazione
 
Si fa un impasto di sangue di maiale, patate bollite, rifilatura di pancette, grasso, aglio, pepe, sale e droghe; il tutto viene insaccato nel budello e venduto fresco. 


Il prodotto viene consumato cotto bollito.

Zona di produzione
 
Diffuso in varie zone del Piemonte. 


Tradizionalmente legato alla montagna per la maggiore disponibilità di patate rispetto al pane.